Le feste natalizie erano ancora da venire (27 e 28 novembre), ma c’era di che ispirarsi per un viaggio di fine anno, tanto la città basca vale una visita: circondata dai monti in prossimità del Golfo di Biscaglia, percorsa da due fiumi, sede di due università, è antica e modernissima, città di ponti e cattedrali gotiche come di audaci e bellissime architetture moderne fra cui il Museo Guggenheim; esempio di programmazione urbanistica premiato con il prestigioso Lee Kuan Yew World City Prize, nel 2010; ricca di verde (18 parchi pubblici al suo interno e più di mille ettari di “green belt” o fascia protetta) e pulsante di vita. Punto di riferimento, fra l’altro, per la UE, che vi ha collocato la sede dell'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (OSHA).
Nel nostro caso, punto di riferimento per la FEMEDE (Federacion Española de Medicina del Deporte ovvero Federazione Spagnola di Medicina dello Sport) che vi ha organizzato la sesta edizione di “Jornadas Nacionales Sociedad Española de Medicina del Deporte”, convegno di alto valore scientifico su temi che andavano dalla medicina dello sport alla nutrizione per gli atleti, dalla fisiologia della fatica alla diagnostica, prevenzione e trattamento degl’infortuni legati allo sport.
Human Tecar ha partecipato con un simposio sul trattamento di lesioni traumatiche nello sport con la collaborazione del Dottor Capape, chirurgo ortopedico e traumatologo sportivo, e del fisioterapista Javier Gonzalez, specializzato nella metodologia SHM Human Tecar. L’uditorio consisteva di medici specializzati nella medicina sportiva, dove Human Tecar ha un ruolo chiave e molto da trasmettere, grazie all'esperienza acquisita sul campo in 25 anni di attività.
Nello stand sono stati presentati i diversi strumenti Human Tecar di questo settore, e hanno destato particolare interesse i Synergy Mat, una serie diversificata di tappeti che riproducono una varietà di percorsi naturali non sempre accessibili nella quotidianità (pietre, sabbia e differenti densità) ed offrono la possibilità di far lavorare il piede nudo su percorsi con livelli d’instabilità diversi in modalità propriocettiva e in tutta sicurezza.