Dallo Stadio Olimpico di Roma al mitico Bislett Stadion di Oslo (dove sono stati battuti nientemeno che 69 primati mondiali), la IAAF si è data appuntamento in scenari diversissimi ma ugualmente suggestivi, per il 4° e 5° meeting del circuito Diamond League, l’8 e il 15 giugno. Protagonisti, in entrambi i casi, due parterre stellari – basti dire che il Golden Gala Pietro Mennea ha visto ben 119 medagliati delle ultime grandi rassegne internazionali (inclusi i podi di Rio al completo in tre discipline); e ad Oslo, tutto il podio olimpico del salto in alto maschile (Derek Drouin, Mutaz Essa Barshim e Bogdan Bondarenko, un habitué della nostra metodologia che ci “prenota” a mesi di distanza).
Neanche a dirlo, la squadra Human Tecar non è mancata né all’ombra del Colosseo né a quella del suo modernissimo corrispettivo scandinavo – tutto vetri, alluminio e marmo bianco a specchiarsi nel fiordo di Oslo: l’Operahuset. Anzi: guai se fosse mancata, visto che uno dei moltissimi campioni che abbiamo avuto modo di trattare ci ha confessato che “ormai, la casa degli atleti è l’hospitality Human Tecar”.
Roma, ovviamente, vista la collaudata partnership con FIDAL, ha tenuto tre nostri fisioterapisti full-time particolarmente impegnati con tutta la nostra tecnologia, HCR, ViSS, Mat ecc. – tanto che persino i terapisti FIDAL si sono sentiti in dovere di ringraziarli per aver loro… “rubato” il lavoro! È stato molto bello poter toccare con mano le sensazioni molto positive di tanti atleti che avevano sentito parlare di Human Tecar ma non avevano ancora provato i nostri trattamenti, e una volta rotto il ghiaccio, si premuravano di prenotarne altri, e s’informavano su dove trovare la nostra metodologia sui luoghi di allenamento. Quanto a chi già aveva avuto modo di sperimentare i benefici di Human Tecar, sono diversi i casi di campioni che sono entrati all’hospitality con una contrattura, un risentimento muscolare, un forte dolore che avrebbe potuto inficiare la stessa partecipazione alla gara, e ne sono usciti in condizioni perfette.
Paradossalmente, poi, è capitato che Aries Merritt, recordman dei 110 metri ostacoli dal 2012, ci ha confessato di sentirsi talmente bene dopo i trattamenti quotidiani Human Tecar completi, che ha dovuto ricalcolare il ritmo della corsa fra gli ostacoli, ricalibrandolo su un aumento di forza che l’avrebbe altrimenti fatto arrivare ‘troppo lungo’!
Insomma: Human Tecar fa bene. Persino troppo bene.