Domenica, 24 aprile, freddo e vento ma niente pioggia alla trentaseiesima edizione della 26 miglia londinese, con grande sollievo dei quarantamila runner da tutto il mondo – inclusa “l’aragosta più veloce” ora entrata nel Guinness dei primati (ovviamente si trattava di uno dei tantissimi, variopinti costumi sfoggiati dai non professionisti) – e della folla entusiasta e partecipativa che ha affiancato tutto il percorso da Blackheath e Greenwich Park al Mall, incitando i propri beniamini.
(“La folla migliore al mondo,” secondo i vincitori fra i professionisti, Eliud Kipchoge per gli uomini e Jemima Sumgong per le donne – entrambi kenioti.)
A dare il via alla gara, l’astronauta britannico Tim Peake con un countdown dallo spazio, proiettato in tempo reale sui maxischermi alla partenza dalla International Space Station, dove il maggiore Peake avrebbe poi corso l’intera gara in parallelo, ancorato a un tapis roulant (per mancanza di gravità, non di buona volontà), accompagnato dalle immagini terrestri sul suo iPad per non sentirsi solo.
E che belle immagini! Ce lo conferma il presidente di Unibell, Mario Scerri, che ci ha riportato alcuni suoi scatti dei molti grandi atleti che si sono ritemprati prima e dopo la gara con Human Tecar e con i nostri specialisti Cristian Martinelli e Stefano Punzo.
Il presidente ha commentato: “I gruppi più prestigiosi erano tutti seguiti da fisioterapisti addestrati alla nostra metodologia. Ci sono voluti oltre vent’anni per entrare nelle abitudini dei maratoneti. Oggi, ci si rende sempre più conto che un allenamento costante alla massima potenza senza problemi e senza dolore rende traguardi un tempo considerati irraggiungibili non soltanto uguagliabili, ma addirittura superabili. Lo provano i tempi davvero spaziali raggiunti alla Maratona di Londra.”
Congratulazioni a tutti gli atleti, e un “bravo!” particolarmente sentito al nostro amico di sempre, il grandissimo Kenenisa Bekele, detentore dei record mondiali e olimpici sia nei 5.000 che nei 10.000 metri, che al debutto in maratona a Parigi nel 2014 ne ha raccolto il record di 2:05:04. A Londra, dopo due anni di semi-inattività forzata per una lesione al tendine d’Achille e sole sei settimane di allenamento specifico (tanto che prima della gara ha dichiarato di essere al 90% della forma!), è arrivato terzo con 2:06:36. Se questo è il 90%...
Arrivederci lungo il Tamigi il 23 aprile 2017, con Human Tecar.
Se non si chiama Human Tecar, non darà i benefici di Human Tecar