L’atletica giamaicana mantiene le promesse

2 Settembre, 2016 - Categoria: Sport

Ricordate il nostro post sul ritiro estivo dei velocisti di Kingston a Lignano Sabbiadoro, subito prima di Rio?

Tre settimane di allenamenti e di Human Tecar per “dare il meglio,” come dichiarò allora Shelly-Ann Fraser-Pryce.

A Olimpiadi concluse, possiamo dire con legittima soddisfazione che la promessa è stata mantenuta: il medagliere dell’atletica giamaicana è sbalorditivo – il terzo in assoluto, dopo gli USA e poco dopo il Kenia.  11 medaglie, di cui 6 ori; una quantità sproporzionata se si pensa alle dimensioni relative della piccola nazione caraibica...  Un bel coronamento alle fatiche di questi atleti straordinari e alla stretta, pluriennale collaborazione fra i campioni di Vincent “Stephen” Francis e Human Tecar.

Qualche sorpresa c’è stata: la ventinovenne Fraser-Pryce non ha fatto la tripletta d’ori olimpici come forse sperava, superata da una strepitosa Elaine Thompson (24enne).  Alla Thompson è riuscito quanto non si vedeva dai tempi di Florence Griffith Joyner alle Olimpiadi di Seoul (1988): l’oro nei 100 e nei 200 metri femminili; che si aggiunge all’argento nella staffetta 4 x 100m.

Ad ogni modo, abbiamo visto tutti, perlomeno in TV, gli abbracci e i sorrisi di Elaine (10,71 secondi) e Shelly-Ann (10,86s, bronzo) sotto la comune bandiera dopo la gara dei 100 metri: una condivisione che fa ben capire come lo spirito patriottico e di squadra abbia la meglio sull’ambizione personale.  La Fraser-Pryce, fra l’altro, ha dichiarato che il bronzo in quest’occasione è stata “la sua medaglia più grande” dopo dodici mesi interrotti da una lesione; dodici mesi di “lavoro durissimo e di sacrifici” che si sono conclusi con una vittoria tanto più gradita quanto più è stata difficile.

Nello spirito di Human Tecar, d’altronde!

En plein tutto d’oro, questo si sa, per Usain Bolt, primo nella 200m e nella 100m maschile e gran trascinatore, nella staffetta 4 x 100m, assieme ad Asafa Powell, Yohan Blake e Nickel Ashmeade, tutti in formissima.  L’uomo più veloce al mondo (e il trattamento più veloce?) non deludono mai.

 

Se non si chiama Human Tecar, non darà mai i benefici di Human Tecar

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