Le nevi di Maribor, Zagabria ed Oberhof si colorano d’azzurro in questa prima settimana del Nuovo Anno, alla faccia di infortuni passati e superati, in barba persino all’età, visto che se Sofia Goggia, seconda nello slalom gigante sloveno, ha soltanto ventiquattro anni e lo strepitoso biathlon di Anterselva, Dominik Windisch – terzo a Oberhof – ne ha ventisette, il “re di Zagabria” nello slalom speciale, Manfred Moelgg, con le sue trentaquattro primavere (trentacinque a giugno!), è l’azzurro più “âgé” della storia ad aver trionfato in slalom – pure contro un vento fortissimo, che peraltro si è scatenato anche nel pursuit maschile di Oberhof. È il caso di dire, qual buon vento porta allo sci azzurro tante vittorie? (Considerando la partnership Human Tecar/FISI, ci facciamo la domanda e ci diamo la risposta, Marzullo-style).
Bello assistere (in ogni senso) a tanti successi dei nostri, in un contesto di programmi di allenamento intensivi e competizioni ravvicinate, tanto congeniali alla metodologia di Human Tecar. Quando Moelgg, davanti a un tifoso eccellente come Alberto Tomba, dichiara: “Mi sento benissimo”; quando Goggia dedica il podio a Tina Maze, che ha scelto le piste di casa per dare addio agli sci, e confida che, nonostante gl’infortuni e le uscite recenti, “sono sempre rimasta positiva perché sapevo che la condizione era ottima”, sappiamo in cuor nostro che anche il nostro supporto ha contribuito a farli sentire al meglio. Velocemente.